Piante

Ogni costruttore di giardini ha le proprie essenze abituali che, potendo scegliere, non mancano mai e la pianta feticcio, quella che per intenderci ci rappresenta sia formalmente che in modo più profondo.

A noi piacciono molto le specie mediterranee, forti e profumate, come la nostra regione del mondo e avvezze a qualsiasi difficoltà come l’olivo o il corbezzolo che rappresentano la storia millenaria della nostra penisola dalla cucina (olive ed olio extravergine sono ingredienti chiave della dieta mediterranea riconosciuta nel 2010 dall’Unesco patrimonio immateriale dell’umanità) o il corbezzolo che oltre a possedere frutti meravigliosi da guardare e da mangiare, ha accompagnato, grazie a Giovanni Pascoli, gli eroi del Risorgimento racchiudendo in sé i tre colori della nostra bandiera.

La pianta feticcio è la Chamaerops Humilis, bella, esotica ma mai pretenziosa. Nasce spontanea in Spagna, Nord Africa e Italia. È resistente ai climi più rigidi e capace di rappresentare con umiltà ogni ruolo che le si voglia assegnare: da comprimaria di carattere – se deve riempire – a cortigiana quando ammicca dalle finestre con la curvatura delle sue “mani” palmate, a regina – se la si sceglie a tronco singolo per svettare sulle altre.

La delicatezza dell’Anemone a settembre, quando fiorisce mentre tutti gli altri sembrano ritirarsi dalla festa, i colori e profumi della Perovskia, capace di stordire persino le api, le Ortensie, rotonde e sgargianti o elegantemente bianche che esplodono in silenzio durante la notte, gli Oleandri i cui fiori allegri accompagnano noi stremati ai fine settimana di luglio: ci piacciono tutte!

Ci piace la Cycas Revoluta, con la sua gonnellona da cerimonia o l’Olivo, contorto ma sempre affascinante, il Mirto che danza appena trova un po’ di brezza e i Gelsomini che vanno sempre a caccia di una rosa da abbracciare per far finta di avere anche loro fiori bellissimi, i mantelli di Edera le impettite Lavande, i bei cespugli perenni come Agnocasto e Teucrium, che sanno invecchiare benissimo diventando sempre più belli ed imponenti come matrone.

Ogni pianta racconta una storia ed ha il proprio ruolo nel palcoscenico del giardino dove committente e giardiniere assegnano le parti già consapevoli che si realizzeranno soprattutto improvvisazioni.

Sfoglia il catalogo qui sotto per conoscere le nostre piante ancora più da vicino, persino la Nandina domestica, che cambia colore come le aggrada e poi a dicembre così, senza nemmeno avvisare, tira fuori dal cilindro una cascata di biglie rosse!



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