I giardini delle streghe, delle maghe, delle fate, delle donne

“All’amore, alla morte, alla vita, all’oblio, all’estasi”. I giardini pensati dalle donne sono ricchi di magia e mistero, ricchi di erbe, erbe giuste.

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Da sempre le donne giardiniere hanno compreso profondamente l’importanza delle piante minori. Ce lo sussurrano i giardini delle streghe, gli orti delle maghe o delle fate. La magia vegetale delle loro essenze è il segreto della meraviglia che i giardini dei sensi sanno suscitare.

Lo scopo di tali inebrianti orti o giardini allegorici ed esoterici è di accompagnare la nostra vita e non sorprende veder continuamente riconfermato come la donna sia stata fin dall’antichità preziosa custode del divino e del misterioso. I suoi giardini esprimono un’idea di saggezza naturale. Basti pensare che i consigli su come vivere una vita sana della giardiniera, e santa, Idelgarda di Bingen (1098-1179) sono tutt’ora tenuti in grande conto da una folta schiera di lettori appassionati.

Il sole che anima il giorno aiuta l’amore e le sue piante magiche. Basta strofinarsi le mani col succo ricavato dalla verbena, toccare la persona desiderata e, come per incanto, l’amore è subito ricambiato.

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Mentre la luna annuncia la notte, pozioni magiche a base di zafferano, vino di palma ed un’erba segretissima diventano un olio profumato per rendere la pelle seducente e lucida.

zafferano

Non ci sono erbe amare, code di rospo, teste di biscia ma si sperimentano formule per enfatizzare la bellezza di una donna : 20 grammi di mirra, 5 di finocchio, una manciata di petali di rosa, orzo, incenso e la pozione è fatta ma le erbe magiche ci aiutano anche a guarire fin dalla notte dei tempi.

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Gli indiani d’America utilizzavano l’Echinacea angustifolia per curare le ferite di guerra.

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La Belladonna già nel sedicesimo secolo era il segreto delle dame veneziane per ravvivare lo sguardo.

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L’Aconito Napello era la droga velenosa somministrata ai criminali condannati a morte.

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Piante medicinali o velenose? Donne streghe o medichesse? Una cosa è sicura : all’interno del suo orto giardino, la donna giardiniera ed erborista, è stata sempre capace, a costo di sacrificare la propria stessa vita, di trasformare le erbe in illusori beveraggi tanto che le dame di corte “in certi giorni, aspettati, scelti” attendevano l’audace consiglio delle streghe.

 

 

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